
Una vignetta che, di tanto in tanto, fa capolino sui social media, si interroga su come saranno i ricordi che le nonne “digitali” ci lasceranno, rispetto ad esempio alle immagini che oggetto del ricordo, sino ad oggi. Nel tentativo di spiegare meglio questo concetto, il celebre e pungente sito di humour (talvolta anche colorito) http://www.bastardidentro.it ha pubblicato, sulle sue pagine, l’immagine che vi riporto di seguito:

Ho scelto, di proposito e non me ne vorrete, questo incipit decisamente anti-conformista e fuori dagli schemi per riflettere con voi su come venga utilizzata, ritoccata, pubblicata, a volte svilita la nostra immagine online (con riferimento particolare a quella femminile), proprio dopo un paio di giorni dalla Giornata Internazionale della donna.
Sarebbe stato più semplice celebrare, invece, il fondamentale ruolo della donna nella nostra società (e, ancor più importante, nel quotidiano di ciascuno di noi) con espressioni e parole ricorrenti, ma ho scelto invece di riassumere il mio pensiero in alcuni punti, soffermandomi su quanto accade con regolarità nel #web: protagoniste e destinatarie sono proprio le bambine – ragazze – signore – madri – mogli – compagne – nonne, a cui va la mia carezza digitale condita da un personale grazie e qualche modesto consiglio:
- abbiate cura delle vostre immagini: non affidatele alla rete con eccessiva leggerezza, non ricercate tramite i social media un facile consenso o supporto, poichè qualcuno vi appoggerà ma altri cercheranno di rivolgervi parole ostili, provocatorie; pubblicate, invece, ciò che vi fa stare davvero bene e che vi fa sorridere!
- Mantenete offline la vostra intimità, e proteggetela: inviare al partner uno scatto o una clip video intimi non rafforza un rapporto nè lo stuzzica. Ciò che rende maggiormente salda un’unione è la reciproca fiducia, e fiducia è anche sapere che i propri momenti da ricordare sono al sicuro;
- non pubblicate eccessive immagini con le vostre figlie, nipoti o con le loro amichette (ideale sarebbe non pubblicare scatti con i bambini o le bambine esplicitamente riconoscibili): quello che ai vostri occhi appare come la condivisione di un momento di felicità, agli occhi di alcuni utenti che non esito a definire disgraziati potrà apparire come l’occasione per infatuarsi del viso di una minore o del suo corpo, ed occorre prevenire alla fonte tali comportamenti, senza che neppure possano verificarsi;
- c’è selfie e selfie! Un autoscatto può rivelarsi piacevole e genuino, ma sta a noi la scelta delle pose, dei luoghi, dei soggetti ritratti insieme a noi. Assicuratevi che dal selfie non trapelino informazioni sensibili quali il civico della vostra abitazione, piuttosto che dettagli privati quali quelli di una stanza;
- date valore al vostro corpo e alla vostra dignità: mi permetto di consigliare di non pubblicare in rete immagini che possano prestare il fianco ad interpretazioni di dubbio gusto, o possano risultare particolarmente provocanti. Certo, è da rispettare la piena libertà della donna che, in possesso dei requisiti previsti dalla legge quale la maggiore età, ritenga di pubblicare scatti più audaci che non violino la legge stessa. Ma, in tutti i casi, occorre non perdere mai di vista i parametri del buon gusto e del buon senso: in funzione del ruolo che si ricopre nella propria attività professionale, ad esempio, è richiesto un certo grado di continenza, per usare un termine corretto. Io, francamente, la chiamerei in maniera più comune ma comprensibile “soglia di dignità” oltre la quale è bene non scendere mai.
Posto che, e lo considero scontato, tali consigli possono tranquillamente essere applicati per il sesso maschile, teniamo sempre a mente che il nostro essere, tutti, generati da una donna rappresenta la metafora più autentica ed indecifrabile del miracolo della vita. Anche per questo, educhiamo da subito gli uomini di oggi e di domani, ed anche le donne, a rigettare qualsiasi forma di violenza, sia essa fisica o verbale. Progrediamo tutti nella cultura dell’ESEMPIO, e serviamoci – questo sì – anche di uno strumento indispensabile come la rete Internet per diffonderlo.
Andrea Cartotto
Trainer Andrea
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