Relax del fine settimana, a 2 passi dal mare, grato alla cara Tamara Maggi e a Genitori Digital (patrocinio del mio Galateo di Mister Internet, Progetto Nazionale) per avermi inserito – nel suo bel libro edito da San Paolo “Giovani Connessioni” tra i professionisti da seguire a livello nazionale insieme ad illustri colleghi come Rudy Bandiera e Luciano Floridi (non hanno bisogno di presentazioni, parla per loro la chiara fama). La considero una gratificazione umana e professionale che va oltre l’apprezzamento per la mia incessante attività, ma tocca la mia sensibilità come uomo. Tengo per me la splendida dedica ricevuta dall’autrice, e vi consiglio certamente questa lettura.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato sul suo sito ufficiale (www.garanteprivacy.it), qualche tempo fa ed in formato grafico, le linee guida essenziali per tutelare al meglio sul #web e sui #social le foto pubblicate (lo ricordo, consapevolmente) da noi utenti.
Le ripropongo qui, invitandovi a dare una rapida ma attenta occhiata:
Le linee guida per tutelare le proprie immagini online
Aggiungo qualche mio breve consiglio “integrativo”:
le foto che ritraggono minori, soprattutto se in tenerà età, andrebbero evitate a prescindere; se pubblicate comunque, consiglio di coprire almeno il viso. Per i meno esperti di ritocco digitale, su Facebook è ad esempio possibile apporre un adesivo proprio mentre si scrive un post, cliccando sull’apposita icona;
qualora si voglia mantenere una certe riservatezza sulle proprie attività, evitare di pubblicare una foto e “localizzare” il post o il tweet che si sta componendo, utilizzando il pulsante a forma di segnaposto;
non pubblicare o condividere per alcun motivo foto che ritraggano gesti di violenza commessi su esseri umani o animali, ad esempio per condannarli mediante un post: in questa maniera si fa solo il gioco di chi, all’origine, ha avviato la pubblicazione dell’immagine;
pur utilizzando la funzione di controllo dei tags in Facebook, utilizzando con un clic a destra in alto le “impostazioni della privacy”, richiedere alle persone coinvolte con noi nello scatto, anche se amici, se è possibile e gradito taggarli;
spiegare ai nostri ragazzi in età scolare che le foto a scuola vanno TASSATIVAMENTE evitate, con e senza tags;
se si incrocia una foto indesiderata o che ci ritrae a nostra insaputa, chiederne dapprima la rimozione con messaggio privato all’utente che l’ha pubblicata, quindi utilizzare il comando segnala foto messo a disposizione da Facebook e, solo in ultima istanza, rivolgersi alle Autorità come la sezione territoriale competente della Polizia Postale e delle Comunicazioni: inutile intasare gli organi di controllo di lavoro, senza aver fatto prima ricorso a quelli che si chiamano “strumenti di auto-tutela”;
per mostrare, ad esempio a familiari lontani, o archiviare foto di famiglia con minori, un sistema efficace può essere quello di ricorrere ad una bacheca segreta con il nostro social network per immagini Pinterest (https://it.pinterest.com) , oppure quello di utilizzare un servizio cloud gratuito come Google Drive (http://bit.ly/2kIw36a) condividendo una immagine o una cartella di immagini SOLO con alcuni indirizzi e-mail che riteniamo sicuri/affidabili.
In ultimo: fermiamoci 1 minuto a pensare che le nostre foto, una volta pubblicare in rete, diventano sostanzialmente di proprietà del web e, quindi, difficilmente governabili dal punto di vista della diffusione o non diffusione.
Come avete letto sopra, però, abbiamo a disposizione strumenti e buon senso per poter, in sicurezza, pubblicare gli scatti a cui teniamo. Basta usarli! 😉
Come lascia intuire il titolo, da tempo durante la mia attività professionale – ma anche chiacchierando al bar con gli amici – mi spendo affinchè sia chiaro ai più che scrivere su Facebook e “postare” un contenuto non equivale ad affidare un proprio pensiero “di pancia” a quella estesa prateria che molti credono essere la rete Internet.
In realtà, agire sul web e pubblicare contenuti o sfoghi sui social networks o su piattaforme di blogging ha chiare e determinate ripercussioni sulla vita reale. Anche da un punto di vista strettamente normativo. Per questo, ho letto con vero piacere l’articolo pubblicato dall’Avvocato Stefano Comellini, legale esperto su tematiche inerenti il Diritto della Rete e più in generale in ambito IT, ed ho avvertito l’esigenza di riportarvelo CLICCANDO QUI.
Una cosa, però, ve la anticipo: se vi dicessi che ciò che viene scritto, ad esempio, su Facebook può essere utilizzato…come prova in tribunale?
TI SENTI VERAMENTE SICURO DELLA TUA PASSWORD? Buon Safer Internet Day 2016!
Per celebrare degnamente il Safer Internet Day 2016, giorno promosso dall’Unione Europa perchè si parli, istituzionalmente e su scala internazionale, di Sicurezza in Rete con particolare attenzione alla tutela dei minori, propongo un mio vecchio articolo – decisamente attuale, se mi consentite – legato alla scelta e all’utilizzo di una password efficace per tutelare e mettere al riparo da occhi indiscreti le nostre identità digitali.
Gran bella idea questo web 2.0: da risorsa per la mera consultazione diviene piattaforma attiva di interazione e apprendimento. E Internet, in maniera assolutamente democratica, diventa la chiave per la condivisione dei saperi.
Oltre all’utilizzo corretto del personal computer e della tecnologia, tra i passaporti per essere cittadini del mondo annoveriamo certamente una efficace padronanza della lingua straniera: fortunatamente, anche in questo caso c’è una risorsa, poco conosciuta, a nostra disposizione gratuitamente: FORVO!
Per capire ancor meglio di che si tratta, oltre ad inviarvi direttamente sul sito ufficiale del progetto (CLICCATE QUI) vi riporto la breve ed efficacissima presentazione presente proprio nella homepage di FORVO:
COME UTILIZZARLO: clic su LINGUE in alto e poi a destra su una delle LINGUE PRINCIPALI oppure clic in fondo per accedere alla lista COMPLETA delle lingue. A questo punto clic nel box CERCA UNA PAROLA, digitando il termine che vogliamo sentir pronunciare correttamente, e Forvo ci metterà a disposizione la pronuncia corretta, quando disponibile anche con inflessione maschile o femminile: ci basterà cliccare sul classico simbolo triangolare PLAY a fianco al lemma, come in figura:
Io lo trovo uno strumento davvero interessante per chiarire dubbi lessicali, raffinare le proprie conoscenze linguistiche e migliorare la conversazione, e voi? Non resta che provarlo!
Prendo il prestito il titolo di una delle più note trasmissioni sportive legate al mondo del calcio per segnalarvi un link davvero curioso, una chicca per tutti coloro che si sentono un po’ “nerd” o che semplicemente sono curiosi. Avete mai pensato a cosa accade ogni secondo, ogni minuto, ogni ora nella grande Rete? Tra social networks, whatsapp, e-mail prende forma una miriade di account…ma quanti? E quale sembra essere il servizio che cresce più in fretta? A voi la risposta, cliccando semplicemente QUI.
Gentili amici, le tante attività didattiche mi tengono in questo periodo lontano dal blog, che continuo però a seguire con la coda dell’occhio. Ho pensato quindi di proporvi in video, questa volta, il mio recente intervento al Seminario sulla Sicurezza Informatica e Telematica a cui sono intervenuto come relatore il 13 febbraio 2014, a Sanremo, presso la Sala Consiliare con il patrocinio del Comune stesso. L’evento è stato organizzato dall’Agenzia Formativa di cui sono sono Coordinatore Didattico in Liguria, l’Istituto Formazione Franchi, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Sanremo Ponente e alla presenza dell’amico ed esperto della Polizia Postale Ligure, l’Ispettore Capo Paolo Primiani. Ad accompagnarci anche in questa avventura l’amica pedagogista e docente Patrizia Traverso: insomma, abbiamo cercato anche in questa occasione di interpretare il ruolo dei “tre moschettieri”, e speriamo di essere riusciti a lanciare un messaggio educativo importante, con il sorriso.
Attendo vostri eventuali commenti e suggerimenti…e vi ringrazio!
Molti di noi, in questo momento, avranno effettuato l’accesso a Facebook e staranno consultando gli aggiornamenti di stato degli amici presenti nella home (sì, anche tu che stai leggendo questo articolo… 😉 ).
Siamo sì responsabili per le nostre azioni ma non possiamo prevedere ciò che scriveranno o condivideranno i nostri contatti, per cui può capitare – più di frequente di quanto non si creda – di imbatterci in post (messaggi) dai contenuti volgari e offensivi, oppure violenti e fonte di spam.
Per esprimere il nostro disappunto non occorre assolutamente commentare i messaggi inappropriati o condividerli convinti di esporre gli autori ad una sorta di “pubblica gogna”: così, infatti, si farebbe il loro gioco.
Facebook fortunatamente mette a disposizione di tutti gli utenti una semplice funzione ancora troppo poco utilizzata: quando incontriamo un contenuto non adeguato è sufficiente cliccare sulla tendina a destra del messaggio, scegliendo poi la voce non desidero vedere questo contenuto (come vi mostro nella figura 1, clic per ingrandire).
Fig. 1 Con un clic possiamo essere noi a valutare i contenuti presenti su Facebook
A questo punto sarà sufficiente indicare, sempre con un clic, il motivo per cui vogliamo nascondere un determinato messaggio, ad esempio perchè ritenuto da noi non interessante, offensivo o spam. La procedura di segnalazione contenuti di Facebook proseguirà quindi brevemente e culminerà chiedendoci se vogliamo richiedere al nostro amico di eliminare il contenuto da noi segnalato oppure se vogliamo inoltrare la segnalazione direttamente a Facebook.
Un breve inciso: resto dell’idea che per far presente ad un amico che qualcosa da lui pubblicato non è del tutto “opportuno” non sia necessario aprire una segnalazione ma basti inviargli un messaggio privato, per non dire che è ancor meglio dirglielo con garbo a voce.
Per questo, consiglio di procedere sempre effettuando la segnalazione a Facebook: verremo avvisati che nessuno sarà informato della nostra azione e che Facebook si riserverà di vagliare quanto abbiamo segnalato, provvedendo a rimuovere o meno il contenuto stesso, se non rispetta gli standard previsti dal social network.
Una e-mail all’indirizzo da noi utilizzato per accedere al social network ci avviserà comodamente della scelta effettuata dal team di Facebook e ci suggerirà di cliccare su un link che conduce alla dashboard di assistenza (in pratica un “ponte di comando” in cui si trova il riepilogo delle nostre segnalazioni) per conoscere il responso finale. Vi propongo qui di seguito un esempio di conferma della rimozione di un contenuto che presentava varie volgarità che ho segnalato di recente (clic per visualizzare più in grande:
Fig. 2 – Se il contenuto non rispetta gli standard di Facebook, verrà rimosso dopo essere stato vagliato.
Data la mole di dati che attraversa quotidianamente Facebook è irragionevole pensare che ogni contenuto segnalato venga immediatamente rimosso (e occorre anche dire che le nelle maglie dei filtri di Facebook rimane ancora troppo poco), ma vale sempre la pena spendere un clic per compilare la brevissima segnalazione che ci viene offerta e contribuire ad essere protagonisti della rete e non solo lettori passivi.
Ricordo, infine, che tra i contenuti non ammessi nel regolamento d’uso vi sono offese ed ingiurie ad una religione (le espressioni di bestemmia rientrano in tale categoria) e ai suoi esponenti o ad un’etnia, discriminazioni razziali o nei confronti di una disabilità, espressioni di violenza verso persone, animali ed oggetti inanimati, diffamazioni a vario titolo.
L’invito quindi, anche in questa giornata di ferragosto, è quello di contribuire a selezionare le informazioni che transitano sul web, senza lasciarle scivolare addosso: utilizzare una sana dose di buon senso può renderci certamente cool anche sui social media!
Fac-simile della schermata relativa al fantomatico virus della Polizia Postale
Alzi la mano chi, negli ultimi mesi, per esperienza diretta o per sentito dire durante la normale navigazione in internet si è trovato di fronte ad una improvvisa e apparentemente minacciosa schermata in cui la “Polizia Postale” (le virgolette sono d’obbligo) o la “Guardia di Finanza” annunciava di aver intercettato le nostre attività illegali in rete e, per questa ragione, di aver bloccato il nostro computer. Ed ora, come si fa? Leggendo con più attenzione la fastidiosa schermata munita anche di loghi taroccati della Polizia di Stato che sembra mettere in bella mostra il nostro ip ed il browser che utilizziamo abitualmente, poche righe sotto ci viene cortesemente fornita la soluzione al nostro problema: basta pagare 100 € o più (mediante apposito link, si intende…) per fare sì che il blocco sparisca e tutto torni alla normalità.
Prima ancora di spiegarvi come eliminare in pochi clic questo fastidioso virus, vorrei farvi riflettere su alcuni aspetti: 1) questa persistente schermata, come osservato dalla Polizia Postale e delle comunicazioni – quella vera! – fa leva sul nostro timore e sulla soggezione che ci può incutere la presenza di elementi che facciano riferimento alle forze dell’ordine (vi sono varianti del virus con loghi ed intestazioni della Guardia di Finanza); 2) ciò che dovrebbe da subito metterci in allarme è il fatto che le forze dell’ordine, qualora rilevino eventuali attività informatiche illecite, sono in grado di prendere provvedimenti disciplinati dall’ordinamento giuridico e di certo NON estorcono denaro agli utenti della rete per rimuovere un blocco, che si tratti di 100 oppure semplicemente di 1 €!
Variante del Virus con loghi della Guardia di Finanza
COME COMPARE QUESTO VIRUS SUL NOSTRO COMPUTER: la fastidiosa finestra che potete osservare in figura compare abitualmente durante la navigazione in internet sfruttando alcune vulnerabilità degli elementi in Flash o in Java che compongono le pagine web. Ci si espone sicuramente ad un rischio maggiore cliccando in maniera distratta su alcune pubblicità ingannevoli presenti molto spesso all’interno di normali siti internet o navigando all’interno di siti con contenuti per adulti.
COME RIMUOVERLO E TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO: fortunatamente la rimozione di questo virus è alla portata anche degli utenti meno esperti. Una volta che la finestra fa la sua comparsa nel nostro browser, senza perdere la calma premiamo il tasto reset del nostro pc fisso o teniamo premuto per 6 secondi il tasto di accensione del nostro portatile per effettuare un arresto forzato del sistema. Una volta riavviato il pc, premiamo rapidamente il tasto f8 della tastiera per accedere ad un menù da cui scegliere la voce modalità provvisoria con rete (la selezione dovrà avvenire con la tastiera, poichè il mouse in questa fase non funziona).
A quel punto, una volta giunti al desktop di windows, cliccando su start-programmi sinceriamoci di trovare la cartella esecuzione automatica (è possibile raggiungere la medesima cartella attraverso il percorso risorse del computer – disco locale c: – programmi – esecuzione automatica). Al suo interno troveremo un processo dal nome strano, composto di solito da lettere e numeri. Eliminiamolo senza timore con un clic del tasto destro e poi con un clic sinistro su elimina. Se infatti restasse al suo posto, ad ogni nostro tentativo di avviare il browser farebbe comparire la finestra del virus senza la possibilità di chiuderla.
UNA VOLTA ELIMINATO IL PROCESSO INDESIDERATO: sembrerà un consiglio piuttosto banale, ma dopo aver eliminato la ( o le ) voci indesiderate dall’esecuzione automatica effettuiamo una scansione completa del nostro computer con il nostro antivirus, rigorosamente aggiornato alle ultime definizioni. Non dovrebbe più esserci alcuna traccia della minaccia che sino a poco prima ci ha fatto sudare freddo.
Posto che la Polizia Postale e delle Comunicazioni è sempre disponibile mediante qualificati professionisti a rassicurare gli utenti della rete in caso di eventuali dubbi, prima di contattare i loro uffici (a proposito, i numeri degli uffici divisi per regione li potete trovare qui), evitiamo di porci subito in stato di allarme ed osserviamo con attenzione le finestre insolite che possono comparire durante la nostra esperienza in rete: a volte, come in questo caso, si tratta di truffe raffinate (pensate che in questo caso i links incriminati si appoggiano ad un server russo) ma facilmente smascherabili aguzzando la vista e…il buon senso!
Da sanremese, mi ha fatto particolarmente piacere collaborare all’organizzazione del Seminario sulla Sicurezza Informatica e Telematica promosso dal Club Unesco in collaborazione con la mia azienda, l’Istituto Formazione Franchi.
Ringrazio il Provveditore Vicario agli studi della provincia di Imperia, Dottor Ubaldo Guidotti, e l’amico Ispettore Paolo Primiani – persone serie, signorili e professionali (non poca cosa di questi tempi, anzi…) che mi hanno tributato parole di stima, oltre all’avvocato Gianni Berrino, Assessore del Comune di Sanremo, che mi ha fatto un complimento davvero gradito: un apprezzamento per la mia chiarezza e la semplicità del linguaggio a cui cerco sempre di ricorrere, soprattutto trattando tematiche come la sicurezza in rete, che necessitano di un approccio il più possibile familiare all’utenza eterogenea a cui si rivolgono. Un grande grazie poi all’amico Ciro Esse, vulcanico Presidente del Club Unesco Sanremo, che mi ha coinvolto tanto nel club quanto in questo gran bel progetto.
Tiro solo in parte le orecchie ai miei concittadini, che – rispetto ad altre località in cui abbiamo sempre fatto il tutto esaurito (anzi, a volte addirittura il bis!) non hanno raccolto come avrei desiderato, giocando in casa, l’invito che abbiamo loro rivolto ad esserci in numero considerevole, ma l’adesione e le presenze sono state comunque gratiticanti e soddisfatte, e questo certamente mi fa piacere.
Di seguito, una breve galleria fotografica dell’evento, a beneficio degli assenti e come pro-memoria visivo per tutti coloro che sono intervenuti.
Nelle foto, oltre a me, l’Ispettore Paolo Primiani (Responsabile sezione operativa Polizia Postale e delle Comunicazioni Imperia) e l’Avvocato Ersilia Ferrante (socia Club Unesco Sanremo).